venerdì 27 giugno 2008

Delirium

Delirio è la più giovane degli Eterni.

Emana un odore di sudore, vino acido, ore piccole, cuoio invecchiato.

Il suo reame è vicino e si può visitare; tuttavia, le menti umane non sono state create per comprenderne i meccanismi e quei pochi che vi si sono recati non sono stati capaci di riportare niente di più che qualche raro frammento.

Il poeta Coleridge sosteneva di averla conosciuta intimamente, ma egli era un bugiardo incallito, e a tal proposito, così come per molte altre cose che ha dichiarato, non possiamo far altro che dubitare della sua parola.

Il suo aspetto è il più mutevole tra tutti gli Eterni che, nel migliore dei casi, sono idee avvolte in sembianze corporee. La forma e il contorno della sua ombra non hanno nessuna relazione con il corpo che indossa, ed è un'ombra tangibile, come velluto antico.

Alcuni affermano che il dramma di Delirio consista nella sua consapevolezza che, nonostante sia più vecchia degli astri, più vecchia degli dei, rimarrà la più giovane degli Eterni, che non misurano il tempo come lo misuriamo noi, né vedono il mondo attraverso occhi mortali.

Altri negano tutto ciò e sostengono che Delizia non è vittima di alcun dramma, ma in questo caso parlano senza riflettere.

Perché Delirio un tempo era Delizia. E sebbene sia passato molto tempo, ancora oggi i suoi occhi sono diversi uno dall'altro: un occhio è d'un intenso verde smeraldo, screziato di guizzanti lamine argentinee; l'altro è di un colore azzurrognolo come le vene.

Chissà cosa vede Delirio attraverso i suoi occhi scompagnati?

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