sabato 27 novembre 2010

Scott Pilgrim vs l'indecente distribuzione in Italia

Scott Pilgrim è un giovane ragazzo di Toronto, il cui unico scopo è quello di cazzeggiare e suonare il basso nella sua banda. Un giorno, ad una festa, incontra Ramona Flowers, si innamora e iniziano a frequentarsi. Ma per ufficializzare la sua relazione con la ragazza dai capelli multicolori dovrà combattere (e conseguentemente sconfiggere) i sette malvagi ex-ragazzi di Ramona. Prego la regia di far partire il trailer.




Quello che il buon Scott Pilgrim non immaginava di dover fronteggiare, una volta sbarcato in Italia, era l'indecente programmazione e distribuzione nelle sale italiane. Complice il fatto che il week-end di uscita era lo stesso dell'ultimo film di Harry Potter, nella sola provincia di Milano i cinema che lo proiettavano erano 5. Cinque. Five. Cinq. Cinco.
Fünf. пя́теро. E già qua... Aggiungiamo poi che di pubblicità non è stata fatta se non il tam tam su internet (facebook e twitter in primis). Concludiamo con il fatto che la programmazione, per far spazio al suddetto mago, dava orari del tipo 14.00, 14.55, 15.15, 16.00 per arrivare, alla fine, all'orario più estremo. 17.00 alle Torri Bianche di Vimercate.
Sbagliando collocazione e data di uscita il risultato è che il film è uscito il 23 novembre, ed è uscito dalla programmazione il 25 novembre. Ed io bestemmio perché non sono ancora riuscito ad andarlo a vedere.



Ed è per questo che sfanculare la Universal e il distributore italiano, ma soprattutto per poter vedere il film senza aspettare il dvd, non nascondo che ho scaricato Scott Pilgrim vs the world in inglese sottotitolato in italiano. E vaffanculo.

mercoledì 17 novembre 2010

Nuovi linchi

Oggi, per caso (miracoli dello sharing su facebook), ho scoperto un nuovo blog che pubblica strip umoristiche sul mondo della grafica - ehi! Guarda caso sono un grafico - che racconta aneddoti, assurdità del mondo della grafica (e credetemi quando dico che hanno più che un semplice fondo di verità). Ho trovato, poi, molto interessante rendere protagonisti delle strip dinosauri, primati, come a dimostrazione della continua evoluzione del pianeta grafica, dove il capo è un gorilla, l'account un'altezzosa giraffa e così via.
Teknosauri è molto divertente, ed è per questo che l'ho messo nella colonnina laterale delle cose a segnale. E se passate a leggerlo pensate al vostro grafico preferito, sai mai che non mi possa essere capitato.


mercoledì 10 novembre 2010

Una storia qualsiasi

Eravamo ragazzi e ci dicevano: “Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita”. Studiammo. Dopo aver studiato ci dissero: “Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente? Avreste fatto meglio a imparare un mestiere!”. Lo imparammo. Dopo averlo imparato ci dissero: “Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere?”. Ci convinsero e lasciammo perdere. Quando lasciammo perdere, rimanemmo senza un centesimo. Ricominciammo a sperare, disperati. Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza. Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi, con troppa esperienza e troppi titoli. Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie, zero tredicesime, zero Tfr, zero sindacati, zero diritti. Lottammo per difendere quel non lavoro. Non facemmo figli - per senso di responsabilità - e crescemmo. Così ci dissero, dall’alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni ‘60, con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero: “Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia”. E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre. Ci riproducemmo e ci dissero: “Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli? Siete degli irresponsabili”. A quel punto non potevamo mica ucciderli. Così emigrammo. Andammo altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo trovammo, ci sentimmo bene. Ci sentimmo finalmente a casa. Ma un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, il “Sistema Italia” fallì e tutti si ritrovarono col culo per terra. Allora ci dissero: “Ma perchè non avete fatto nulla per impedirlo?”. A quel punto non potemmo che rispondere: “Andatevene affanculo!
Torto, Breve storia di una generazione