domenica 22 marzo 2009

Il torneo è verde, il cucchiaio azzurro

Ieri, dopo un mese e mezzo di incontri e scontri è finito il Torneo delle Sei Nazioni vinto con Grande Slam e Triple Crown dall'Irlanda. Onore e gloria ai verdi che non vincevano il Torneo dal 1985 e replicano l'unico Grande Slam del 1948. Un'attesa che è durata anche troppo.
Gli Azzurri, invece, escono troppo malamente dal Torneo. Cucchiaio di legno, un passivo di 121 punti (certo non come i 228 della prima edizione, ma comunque tanti), gioco molto scarno e deludente quasi involuto. Si può dire abbastanza tranquillamente che questa è la peggiore Italia delle dieci edizioni del 6 Nazioni. Direi che non c'è molto altro da dire, per cui chiudo qua con una strappona e vi saluto.


venerdì 6 marzo 2009

Chi custodisce i custodi?

Oggi uscirà in contemporanea mondiale Watchmen, film basato/tratto dall'omonima graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons del 1986. In occasione dell'uscita del film io e tre amici abbiamo messo per iscritto alcune ragioni per vedere o non vedere il film e per leggere o non leggere il fumetto.



Leggere il fumetto
  • La maestria con cui è architetta la storia la colloca ampiamente fra i capolavori del fumetto;
  • La caratterizzazione dei personaggi dimostra una cura maniacale del dettaglio da parte degli autori;
  • La scelta di raccontare più storie contemporaneamente e, allo stesso tempo, un storia sola, compresa la storia del Vascello Nero, un esempio di lettura di fumetto nel fumetto, dimostra che Watchmen è una visione d'insieme della stessa situazione;
  • Il mondo, visto attraverso gli occhi dei vigilante, è crudo, forse anche troppo, ma testimone del periodo in cui è stata scritta la Graphic Novel



Non leggere il fumetto
  • È oggettivamente pesante da leggere. Alcune parti passano lente mettendo a dura prova la volonta del lettore a proseguire
  • Non è una lettura da neofita o, peggio, da estraneo al mondo del fumetto. Leggere Watchmen preclude avere conoscenze dei topos del fumetto supereroistico americano e del contesto politico in cui è stata pubblicata la Graphic Novel



Vedere il film
  • C’è Carla Cugino e questo potrebbe anche bastare;
  • Gli effetti speciali sono all’apice della spettacolarità;
  • Il regista è lo stesso di 300 che è venuto discretamente bene;
  • Sotto sotto c'è un po' di curiosità nel vedere come hanno reso l'intreccio narrativo di Alan Moore;
  • La visione di Watchmen, per chi non ha letto la graphic novel, potrebbe anche essere lo stimolo per leggere il fumetto.



Non vedere il film
  • La complessità della trama del fumetto, la profondità dei temi trattati sono difficili da riportare nel film
  • Il regista è lo stesso di 300, solo che la graphic novel di Miller è molto meno complessa da rendere al cinema, al contrario di Watchmen
  • I produttori del film contano sulla curiosità dei fan del fumetto su come è venuta la trasposizione, nonostante usciranno dal cinema delusi e con il portafoglio più leggero
  • Altri fumetti di Alan Moore sono stati portati su pellicola. La leggenda degli uomini straordinari è pessimo, La vera storia di Jack lo squartatore è tutto fuorché il fumetto. Constantine stravolge completamente il personaggio di Hellblazer. L'unico degno è V for Vendetta, ma 3 su 4 è decisamente allarmante.


A fronte di tutti questi punti, personalmente, sono abbastanza convinto di non andare a vedere Watchmen, ma non vorrei che sentiste solo la mia voce. Vi consiglio di andare a vedere i post dei miei amici a questi link
Curioso
Scacchino
Un Uomo in Calzamaglia


lunedì 2 marzo 2009

No woodden spoon, please

Partiamo da una frase fatta: l’Italia, in questo Torneo, sta facendo cagare. Semplice, banale, disarmante, ma è così e non ci sono altre parole per dirlo. Lenta, macchinosa, nervosa, fallace... Ce n’è per tutti. Ad esempio, sabato con la Scozia, Canale è stato autore di un recupero assurdo da parte di un flanker scozzese. Lui, trequarti, dovrebbe lasciarselo dietro, ed invece andava alla velocità di un paguro.
È inutile stare a discutere se la colpa è del tecnico o dei giocatori, perché è di tutti e due. L’allenatore plasma i giocatori, ma alla fine sono loro che vanno in campo a giocarsi la partita (altra frase banale e ritrita, ma molti a volte dimenticano che è così). I giocatori sono nervosi, creano falli, creano buchi per la sgroppate degli avversari. Non è questa l’Italia. Se poi si aggiungono le dichiarazioni di Mallet... Una su tutte: il problema della nostra inferiorità starebbe nel basso livello del nostro campionato. Nulla da dire riguardo il campionato, è effettivamente di basso livello e lo dimostrano le (poche) vittorie in Heineken Cup. È per questo che s’è pensato di creare due franchigie che possano partecipare alla Celtic League, per alzare il livello dei nostri giocatori con un continuo confronto internazionale, ma che il livello del Top 10 incida su quello dei giocatori in nazionale... Nick, stavolta hai cagato fuori dal vaso... Vogliamo dare un’occhiata alla formazione di sabato con la Scozia?

15 Andrea MARCATO (Benetton Treviso, Italia)
14 Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, Francia)
13 Gonzalo CANALE (Clermont-Auvergne,
Francia)
12 Gonzalo GARCIA (Cammi Calvisano,
Italia)
11 Matteo PRATICHETTI (Cammi Calvisano, Italia)
10 Luke MCLEAN (Cammi Calvisano,
Italia)
9 Paul GRIFFEN (Cammi Calvisano,
Italia)
8 Sergio PARISSE (Stade Francais,
Francia)
7 Mauro BERGAMASCO (Stade Francais,
Francia)
6 Alessandro ZANNI (Cammi Calvisano,
Italia)
5 Marco BORTOLAMI (Gloucester RFC, Inghilterra)
4 Santiago DELLAPE’ (Toulon RC,
Francia)
3 Martin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers,
Inghilterra)
2 Leonardo GHIRALDINI (Cammi Calvisano,
Italia)
1 Salvatore PERUGINI (Stade Toulousain,
Francia)

a disposizione
16 Fabio ONGARO (Saracens,
Inghilterra)
17 Carlos NIETO (Gloucester RFC,
Inghilterra)
18 Carlo Antonio DEL FAVA (Ulster, Irlanda)
19 Josh SOLE (MPS Viadana,
Italia)
20 Pablo CANAVOSIO (MPS Viadana,
Italia)
21 Andrea BACCHETTI (Femi CZ Rovigo,
Italia)
22 Giulio RUBINI (Overmach Cariparma,
Italia)

Dei 15 titolari, 7 giocano in Italia, 6 in Francia e 2 in Inghilterra. In panchina i giocatori emigrati sono 3 su 7. Mi sembra che avere la metà dei giocatori tesserati in club non italiani faccia cadere l’accusa del livello italiano rimandandole al mittente.