giovedì 24 aprile 2008

God saves motorbikes

Stamattina i miei sono partiti per Barcellona e farsi il week-end della liberazione in Spagna.
Partiamo alle 6.00 per andare a prendere i loro amici e poi in aeroporto, ad Orio al Serio per la precisione che, sebbene venga considerato aeroporto milanese, si trova a Bergamo. La partenza era alle 9.00 circa quindi bisognava essere lì due ore prima per il check-in.
Arriviamo puntali allo scalo alle 7.00 e dopo i saluti di un buon viaggio riprendo la macchina e me torno a casa. Inserisco l'ultimo cd degli Hives, The Black and the White album, e parte l'ascolto. Mi fermo all'autogrill per fare colazione e riprendo il viaggio. Arrivo al casello alle 7.30 circa poi trovo la tangenziale intasata. Per me, motorizzato a due ruote, non è ovviamente la normalità ma mi adeguo perché so che è un'eccezione. Il traffico procede lentamente, molto lentamente. Subito all'uscita del casello ci sono stati due incidenti, due tamponamenti fra camion e macchina e, se ci mettiamo che si restringe la carreggiata il traffico si congestiona. Vado avanti lemme lemme e non posso fare a meno di osservare i miei compagni di intasamento. Tutte persone che vanno al lavoro e che, salvo poche eccezioni, sono uno per macchina. Finiscono gli Hives, cambio il cd, dopo aver riascoltato due canzoni, e inserisco nel lettore South California Street Music dei Voodoo Glow Skulls. Le macchine procedono a ritmo lento mentre le moto, passano indisturbate fra le file e mi rivedo la mattina, tutte le mattine, quando esco di casa alle 8.55 per iniziare a lavorare alle 9.30 e mi viene spontaneo chiedermi se tutta questa gente, che passa le mattinate in colonna, non sarebbe meno stressata e avrebbe più tempo a disposizione se prendesse i mezzi pubblici o una moto.
I mezzi pubblici, si sa, fanno un po' cagare ed io stesso sono per il non utilizzo, però consentono di fare cose che in macchina, in coda, non si possono fare: lavorare ad una presentazione, ad una tesi, leggere un libro, giocare con una console portatitle o anche solo dormire un po' per recuperare il sonno arretrato.
La moto, invece, consente di muoversi agilmente nel traffico e di coprire le stesse distanze in minor tempo perché quel tempo non lo si passa in coda. Ecco quindi che c'è la possibilità di dormire di più, caricare la lavatrice, stendere i panni o stirare o lasciarsi andare ad una sana e liberatoria cagata in bagno.
C'è anche da dire che la moto, per questioni volumetriche, occupa meno spazio di una macchina quattro posti e quindi si renderebbe molto più fluido il traffico e, restando meno accesi i motori per via di un tempo d'uso minore, si ridurrebbe anche l'impatto dei gas di scarico.
Alle 8.30, mentre entravo nel box, finiva la riproduzione del cd dei VGS.
Insomma, tu che leggi queste righe raffazzonate scritte in una mattina di ferie, valuta se è il caso di stressarti la mattina presto in macchina o godersi la brezza della mattina in mattina.

2 commenti:

Poros ha detto...

Sì, però, oggettivamente, capisco anche che uno possa trovarsi in difficoltà a muoversi in moto: se deve portare roba ingombrante o se piove... però, in effetti, sarebbe da verificare quante macchine sono mezze vuote e vanno nello stesso posto...

Fuma ha detto...

Considera che dal mio discorso ho implicitamente escluso tutti coloro che hanno bisogno della macchina per lavorare. Mi riferisco ad autisti, agenti di commercio (che da qualche parte dovranno pure tenere il campionario) e fattorini aziendali (che magari devono consegnare materiale ingombrante). Per il resto, il "normale" impiegato che va in ufficio e ci sta 8 ore più la pausa pranzo, trova nel mezzo di trasporto a quattro ruote solo ed esclusivamente svantaggi.
Mi si può dire che poi d'inverno fa freddo e che quindi diventa difficile. Balle. Di accessori invernali per le moto/scooter ce ne a bizzeffe, dalle copertine ai pantaloni in cerata.
L'unica, e ripeto, l'unica obiezione che mi si può muovere è che non tutti possono comprarsi una moto. Obiezione alquanto debole, però, perchè nell'ultima finanziaria sono previsti gli incentivi per chi passa da auto (venduta) a moto (comprata) o da auto (sempre venduta) a mezzi pubblici (in quel caso, se non ricordo male, si parlava di tre anni di abbonamento pagati). Tutto questo dando per scontato che in una famiglia composta da (almeno) una coppia ci siano due macchine rendendo superfluo il possesso di una delle due vetture.