lunedì 4 agosto 2008

Sulla musica videoludica

E parliamo anche un po' di musica videoludica che, in questo periodo, mi sento di snocciolare un po' di pirlate.
Ci voleva Guitar Hero: On tour (che è la versione per Nintendo Ds) per farmi riscoprire una canzone come Rock the Night degli Europe oltre a farmi scoprire altre canzoni come Helicopter dei Bloc Party o Monster dei Beatsteaks.
La questione non è questa, in realtà. Ad oggi i videogiochi musicali stanno diventando la nuova fonte di reddito di artisti più o meno famosi e c'è da dire che la cosa rende anche bene. Immagino che i Red Hot Chili Pepper (o Santana, giusto per citarne uno a cazzo) non si siano fatti pagare in noccioline per essere presente sulla versione portatile di Guitar Hero.
Ed ecco la questione. Direttamente il media videoludico permette anche di far conoscere le proprie canzoni fuori dai soliti canali e, indirettamente, di comprare il cd contenente quella canzone.
Ma tanto io sono un pirata informatico e se qualcosa la posso avere a gratis me la pijo e me la godo. O no?


2 commenti:

ni ha detto...

quello che io trovo aberrante di guitar hero è che ti fa magari credere che sia quello far musica...
fatto su una tastiera che di chitarra ha nulla nè poco...

Però è una buona ginnastica coordinativa per le dita ^__^

Fuma ha detto...

Nessuno dice che per diventare chitarristi la pratica bisogna farla su GH. Caso mai si potrà diventare guitarristi.

Però la cosa bella di GH: On Tour è che lo Star Power lo puoi far partire con la voce, non essendo disponibile l'impennata della chitarra, e quindi prova ad immaginare a far partire lo Star Power iniziando a cantare il ritornello di "Where not gonna take it"!

Per la ginnastica coordinativa sono più che d'accordo, infatti al livello difficile mi trovo in palese difficoltò.