martedì 29 aprile 2008

Stimoli

Da circa una settimana non so assolutamente cosa scrivere. Non che non voglia scrivere, ma proprio non ho l'ispirazione. E sì che basta accendere la tv per avere gli stimoli fra le cazzate del nano, l'ostentazione di un frate a altro. Forse allora è più una questione di pigrizia.
Lo stimolo l'ho ricevuto stamattina quando, aprendo la pagina di Don Zaucker non ho potuto fare a meno di leggere il Manifesto (o Manifestino) della mancanza di rispetto verso la Chiesa Cattolica.
Ebbene è partito un'invio multiplo a persone varie che conosco e che non sono lettori assidui del Vernacoliere (e di Don Zaucker) e mi sento bene perché sento di aver fatto qualcosa di meglio che decidere dove devolvere il mio ottopermille.

giovedì 24 aprile 2008

God saves motorbikes

Stamattina i miei sono partiti per Barcellona e farsi il week-end della liberazione in Spagna.
Partiamo alle 6.00 per andare a prendere i loro amici e poi in aeroporto, ad Orio al Serio per la precisione che, sebbene venga considerato aeroporto milanese, si trova a Bergamo. La partenza era alle 9.00 circa quindi bisognava essere lì due ore prima per il check-in.
Arriviamo puntali allo scalo alle 7.00 e dopo i saluti di un buon viaggio riprendo la macchina e me torno a casa. Inserisco l'ultimo cd degli Hives, The Black and the White album, e parte l'ascolto. Mi fermo all'autogrill per fare colazione e riprendo il viaggio. Arrivo al casello alle 7.30 circa poi trovo la tangenziale intasata. Per me, motorizzato a due ruote, non è ovviamente la normalità ma mi adeguo perché so che è un'eccezione. Il traffico procede lentamente, molto lentamente. Subito all'uscita del casello ci sono stati due incidenti, due tamponamenti fra camion e macchina e, se ci mettiamo che si restringe la carreggiata il traffico si congestiona. Vado avanti lemme lemme e non posso fare a meno di osservare i miei compagni di intasamento. Tutte persone che vanno al lavoro e che, salvo poche eccezioni, sono uno per macchina. Finiscono gli Hives, cambio il cd, dopo aver riascoltato due canzoni, e inserisco nel lettore South California Street Music dei Voodoo Glow Skulls. Le macchine procedono a ritmo lento mentre le moto, passano indisturbate fra le file e mi rivedo la mattina, tutte le mattine, quando esco di casa alle 8.55 per iniziare a lavorare alle 9.30 e mi viene spontaneo chiedermi se tutta questa gente, che passa le mattinate in colonna, non sarebbe meno stressata e avrebbe più tempo a disposizione se prendesse i mezzi pubblici o una moto.
I mezzi pubblici, si sa, fanno un po' cagare ed io stesso sono per il non utilizzo, però consentono di fare cose che in macchina, in coda, non si possono fare: lavorare ad una presentazione, ad una tesi, leggere un libro, giocare con una console portatitle o anche solo dormire un po' per recuperare il sonno arretrato.
La moto, invece, consente di muoversi agilmente nel traffico e di coprire le stesse distanze in minor tempo perché quel tempo non lo si passa in coda. Ecco quindi che c'è la possibilità di dormire di più, caricare la lavatrice, stendere i panni o stirare o lasciarsi andare ad una sana e liberatoria cagata in bagno.
C'è anche da dire che la moto, per questioni volumetriche, occupa meno spazio di una macchina quattro posti e quindi si renderebbe molto più fluido il traffico e, restando meno accesi i motori per via di un tempo d'uso minore, si ridurrebbe anche l'impatto dei gas di scarico.
Alle 8.30, mentre entravo nel box, finiva la riproduzione del cd dei VGS.
Insomma, tu che leggi queste righe raffazzonate scritte in una mattina di ferie, valuta se è il caso di stressarti la mattina presto in macchina o godersi la brezza della mattina in mattina.

mercoledì 16 aprile 2008

News dai 22

I 22, che sono i 22 metri dall'area di meta (possibilmente avversaria), sono simbolo di avvicinamento allo scopo dell'avanzamento ma, dall'altra parte, sono il tuo fortino, la strenua difesa del propria area.
Durante il campionato che sta andando ad esaurirsi la prossima settimana, il Rugby Rho ha attaccato e difeso. Abbiamo vinto e abbiamo perso. Tutto questo ha portato ad un risultato. La classifica ci vede secondi (e probabilmente terzi) ma a causa di regolamenti federali, che prevedono che le squadre senza giovanili non possono accedere ai playoff, il Rugby Rho s'è guadagnata la possibilità di giocarsi la possibilità di andare in serie B. Il Chicken Rozzano, prima in classifica, si è riformata ed essendo il primo anno, oltre che senza giovanili, non può andare a fare i playoff. L'Union Milano, invece, ha venduto i diritti delle giovanili all'Amatori Milano rimanendone così senza.

Resta quindi da spiegare come si faranno questi playoff.

1^ fase
La prima classificata dei gironi Lombardia Ovest, Lombardia Est e Piemonte, fanno un mini campionato a partite singole per stabilire una miniclassifica fra le tre contendenti

2^ fase
La prima classificata sfida in una partita singola la 5^ classificata del girone Elite
La seconda classificata sfida in una partita singola la 4^ classificata del girone Elite
La terza classificata sfida in una partita singola la 3^ classificata del girone Elite

3^ fase
Chi passa nei tre incontri continua i playoff su base nazionale con una partita da disputare andata e ritorno (contro bene ancora non s'è capito).

Il risultato è che si finirà il 15 giugno a seguito di un campionato decisamente lungo.

Però sono molto contento per l'occasione di avanzare di categoria.

martedì 15 aprile 2008

The day after

Volevo l'ispirazione? Volevo gli stimoli? Eccomi accontentato. Ieri, per la terza volta nella storia della Repubblica Italiana, è stato eletto Berlusconi come nuovo capo di governo per i prossimi 5 anni.
Ci sarebbe parecchio da dire a riguardo queste elezioni. Dall'incremento spropositato della Lega Nord, alla drastica caduta dei partiti esterni, come la Sinistra Arcobaleno di Bertinotti o la Destra di Storace e Santanchè. Partiti che, volenti o nolenti, rappresentano una fetta storica della democrazia italiana e che, complice un'invito moralmente discutibile, non hanno superato le soglie di sbarramento.
Mi voglio soffermare, da uomo di sinistra, sul disastro comunista dovuto, secondo me, a tante cose come una dimostrazione di mancanza di coerenza quando s'è trattato di andare a manifestare contro la base Nato di Vicenza - manifestazione contro il governo fatta da chi era al governo - o il fatto di lasciar passare leggi che erano assurde e improponibili come l'indulto, di non aver rotto i coglioni più di tanto sul conflitto di interessi, su non aver fatto pressione per avere una nuova legge elettorale al posto del porcellum, l'essersi piegata a determinate gerarchie ecclesiastiche. Tutto questo s'è sommato al lecito dubbio di rivedere al governo il nano di Arcore che ha spinto l'elettorato di sinistra a turarsi il naso e votare il Partito Democratico.
Diciamo la verità: che il Popolo delle Libertà con la Lega in accoppiata, vincesse le elezioni era quasi scontato. Eppure... eppure molti credevano che Veltroni ce l'avrebbe fatta. Ora sappiamo che non è così. E sappiamo anche che abbiamo visto l'effetto reale del porcellum: quattro partiti in camera e in senato a decidere delle sorti degli italiani, senza un'opposizione di sinistra nel senso marxista del termine.

Concludiamo con una noto un po' più allegra. Ieri sera sono andato a firmare per il compromesso e il sogno di una casa di proprietà (sempre e comunque non prima dell'estinzione del mutuo) si avvicina sempre più anche se, visti i risultati delle elezioni, un po' di timore ce l'ho e l'idea di emigrare in Spagna è forte, molto forte.

lunedì 14 aprile 2008

Re-enter Fuma

Oggi si chiudono le votazioni. Avrei voluto parlare, nelle settimane passate, del voto utile, inutile, disgiunto, congiunto e suocero. Non l'ho fatto. Avrei dovuto parlare anche dello splendido concerto degli Hives al quale ho assistito sabato scorso prima che, nella notte, il padre del mio miglior amico se ne andasse. Ho ritenuto che fosse poco simpatico parlare di Pelle Almqvist che saltava ovunque come un novello Mick Jagger o del chitarrista Nicholaus Arson, bravo ma che se la tirava come pochi.
Nel corso della settimana ci sono state anche un paio di sparate del nano Arcolo che mi hanno tentato dal rompere il silenzio. Una fra tutte: la volontà di rinunciare alla camera purché il Presidente della Repubblica si dimettesse. Avrei voluto rispondere che anch'io rinuncerei volentieri al soggiorno se Berlusconi si levasse dai coglioni.
Ora la settimana è passata e il normale tran tran della Panchina riprenderà. Ho perso delle cose per strada (a livello di ispirazioni per scrivere), ma spero di trovarne di nuove nei prossimi giorni.

domenica 6 aprile 2008

6 aprile 2008

Le parole escono male, ma in qualche modo devono trovare la via per sfogarsi quindi, inevitabilmente, inizierò con il fatto secco, preciso, compiuto.

Questa notte il padre di Edo, il mio miglior amico, è venuto a mancare a causa di un cancro al fegato, sviluppo di una cirrosi epatica che aveva da almeno 10 anni.
Alberto era in malattia da diversi mesi per fare le dovute terapie e sembrava che stesse bene. Non il ritratto della salute, ma comunque era cosciente di se stesso. Giovedì, invece, il fegato ha smesso di funzionare causando dolori. Immediamente è stato sedato e condotto in un regime di coma farmacologico perché era ormai questioni di ore.

Ieri sono andato a fare visita al mio amico per stargli vicino e per salutare Alberto. La visione è stata quanto di più shockante potessi ricevere. Un uomo completamente debilitato, senza coscienza e possibilità di parlare. La pallida ombra di quello era solo un anno fa. Mi sono dimostrato forte per lui, ma quando sono uscito dalla camera non potuto evitare.

Ed ho pianto.

Ho pianto perché un uomo che rispettavo era conciato in quelle condizioni. Ho pianto perché sapevo che non l'avrei rivisto. Ho pianto perché è anche grazie a lui che ho nella mia vita una persona importante come Edoardo e so che non sarebbe lui se non avesse avuto un padre come Alberto che con il suo lavoro non ha mai fatto mancare nulla alla moglie e ai suoi tre figli. Mai. Nulla. Ed ora una fottuta malattia l'ha strappato a chi gli voleva bene.

Alberto aveva 54 anni. Esattamente come i miei genitori. E non posso fare a meno di pensare che, per uno strano gioco delle parti, sul quel letto, sedato e morente, poteva esserci mio padre anche solo ed esclusivamente per l'età. E nulla mi vieta di pensare che è ingiusto andarsene così. Non così.

Simbolicamente questo blog porterà per questa settimana il colore di sfondo in segno di lutto nei confronti di una persona onesta, altruista e che rispettavo.

Addio Alberto. Almeno hai smesso di soffrire.

martedì 1 aprile 2008

Polito anch'io

Ho visto che in parecchi, tra cui Poros, hanno fatto il test cartesiano di Repubblica. Questo è il risultato.



Invece il risultato del test Voisietequi mi ha dato vicino a Di Pietro e alla sua Italia dei Valori. MA per Par Condicio non dovrei trovarmi accomunato anche a qualcun'altro che magari sta a destra? Evidentemente no. E sinceramente me ne inculo.